Giuseppe
CHIDICHIMO
Biografia del prof. Giuseppe Chidichimo
Nasce
a san Lorenzo Bellizzi (CS) nel 1948 da Teresa e Francesco
Sono gli anni difficili del dopo guerra, dove stentava ad arrivare l'onda
positiva della ripresa economica che toccava invece le regioni più
forti del nord d'Italia. La sua famiglia, che in pochi anni si arricchisce
di altri tre membri: una sorella (Rosetta) e due fratelli (salvatore
e Tonino) è costretta a subire la partenza del papà che
deve, come tanti altri, intraprendere la difficile strada dell'emigrazione:
Germania, Svizzera e a Milano.
Giuseppino, Pinuccio per tutti, emigra anche lui sebbene in terre vicine,
nel lato della timpa di Cassano opposto a quello che lui ha imparato
ad osservare con ammirata attenzione dalle finestre della casetta di
via Monte Oliveto. La zia Lucia, sorella di sua madre, lo prende con
se per alleviare la solitudine a Castrovillari. Pinuccio e triste di
lasciare sua sorella, sua madre e i suoi fratelli che solo di tanto
in tanto torna a trovare per periodi sempre troppo brevi, durante i
quali è felice di ricalarsi agli odori, nei sapri, nell'atmosfera
per lui magica e tenera della sua vera casa.
Non protesta però: la zia gli è molto cara, e d'altra
parte sono cominciati gli anni di scuola. Si ritrova con l'aspirazione
di divenire almeno un buon operaio specializzato e forse un tecnico.
E decide così di frequentare dopo le elementari la scuola di
avviamento professionale. Suo padre gli ha sempre detto in quei rari
momenti d'incontro nei quali s'interrompevano contemporaneamente le
loro migrazioni, che la sua vita di lavoratore sarebbe stata certamente
più facile se avesse potuto esibire una qualifica di lavoratore
specializzato! Erano anni tranquilli se non proprio lieti, i libri venivano
raramente toccati da Pinuccio che trovava grande appagamento nelle ore
passate nell'officina meccanica o nella falegnameria della scuola di
Avviamento Professionale di Castrovillari, e nelle scorribande campagnole
con tanti giovani amici. Al terzo anno di questa facile vita scolastica
gli venne però una certa paura degli esami che comunque riguardavano
tanti argomenti da lui soltanto orecchiati durante le sonnacchiose ore
di lezione in classe. Fece allora una clamorosa scoperta: studiare era
facile anzi appagante rispetto alla sua fortissima curiosità
e un interesse per lo studio che non lo ha mai più lasciato.
E così si trasferisce alla scuola di Avviamento all'Istituto
tecnico, preparandosi da solo tutti gli esami integrativi. E qui incontrò.
Siamo nel 1962, il prof. Maturi, un farmacista di cassano che insegnava
Scienze, a cui però piaceva tanto la chimica. La chimica è
la materia dominante Tuonava sovente l'entusiasta insegnante, enunciando
le mirabilie di progresso che tale scienza poteva portare all'umanità.
Pinuccio gli prestò fede, e vinta, a 16 anni una borsa di studio
triennale dell'Accademia Nazionale dei Licei, quale miglior studente
del suo istituto, emigrò un pò più lontano. Per
tre anni si tuffò con spavaldo entusiasmo nei fumigasi laboratori
dell'Istituto Chimico "Donegani" di Crotone.
Di ritorno a casa (quella vera a San Lorenzo Bellizzi) si divertiva
a spiegare ai fratelli più giovani il modo come avrebbe potuto
analizzare i piccoli poderi paterni per farvi crescere splendide vigne
(uno dei sogni del padre Ciccio pienamente condiviso dal figlio!) In
Crotone ebbe grandi soddisfazioni, venne premiato per tre anni di seguito
con la medaglia d'oro del Rotare Club, come migliore studente dell'istituto.
Siamo nel 1967, che fare ? si chiedeva adesso il giovane Pino, che rifiutava
ormai alquanto sdegnato l'appellativo di pinucci, sebbene i più
intimi continuavano a chiamarlo in tal modo, quasi volessero tenerlo
bloccato in quella fanciullezza che ormai era persa per sempre.
Dall'incertezza del suo prossimo avvenire lo salvò il Prof. Michele
Intrieri, preside dell'Istituto "Donegani". Pino era andato
a salutarlo, prima di andarsene in vacanza: ormai diplomato "Perito
Chimico". L'imponente prof. Intrieri, mostrandogli un bando di
concorso gli disse: guarda qui proprio oggi mi è giunto questo
avviso della Scuola Normale di Pisa. E' un prestigioso Istituto Universitario,
fondato da Napoleone Bonaparte: è il posto dove hanno studiato
Pascoli, Carducci e tanti insigni scienziati italiani. Per entrarvi
occorre superare un concorso molto duro, ma tu ce la puoi fare. Il mese
che mancava al concorso passò molto rapidamente, mentre Pino
agognava silenzioso quel posto dove avrebbe finalmente imparato le cose
che nessuno ancora aveva saputo spiegargli ed avrebbe potuto scoprire
finalmente quei segreti che nessuno dei libri che aveva letto gli avevano
saputo svelare. Per la chimica cerano solo tre posti e fu colto dallo
sconforto, quando in sede di concorso, scoprì che vi erano circa
trecento candidati arrivati da tutte le parti d'Italia. Contro le sue
stesse aspettative vinse il concorso. E finalmente si sentì nel
posto giusto. Quella curiosità scientifica che tanti anni di
studi tecnici avevano in parte mortificato trovava ora il terreno fertile
per uno sviluppo pieno: Quelli che seguirono furono cinque anni splendidi
della sua vita. Gli sembrava di avere risorse fisiche e mentali inesauribili,
per lo studio, per lo sport, per una vita vissuta all'insegna di una
grande voglia di crescere per cambiare il mondo. Erano gli anni della
contestazione e Pino, che per la verità era piuttosto crudo in
formazione politica, fu anche lui preso dall'entusiasmo giovanile di
impegnarsi per cambiare quelle cose della vita che non gli erano piaciute.
Non più padri costretti a lasciare i propri figli. Non più
madri tristi nei lunghi inverni trascorsi senza l'amore dei loro uomini
sperduti nelle città del nord lontano.
Anche lui si convinse, per un certo periodo, che la società più
giusta dovesse essere quella di Mao o quella di Lenin. Ma nel frattempo
successe un altro fatto fondamentale della sua vita incontrò
Pina, una ragazza piena di tenerezza e di buon senso che lo aiutò
a tenersi fuori dai guai nei quali tanti giovani sessantottini finirono
per cacciarsi. Ben presto rimase a Pino, di quella enfasi rivoluzionaria,
il ricordo di alcune giornate estive assolate passate ad aiutare nella
mietitura o altri lavori i contadini delle terre del suo paese : Caro
ricordo dell'affetto genuino ricevuto da quelle persone mai dimenticate,
dell'autentico tesoro di quei momenti di profonda amicizia assaporata
nel bere insieme il vino fresco nel sole calante della sera.
Allo scadere dei cinque anni ottenne con il massimo dei voti la laurea
in chimica ed il diploma in Chimica della Scuola Normale Superiore che
lo aveva ospitato per tutta la durata degli studi. Subito dopo la laurea
(siamo nel 1972) vinse il concorso per un posto di perfezionamento presso
la Scuola Normale, per continuare le ricerche in chimica teorica, cominciate
nel corso della tesi di laurea sotto la guida del prof. Paolo Arrighini.
La borsa di studio di Perfezionamento della Scuola Normale era l'unico
dottorato di ricerca esistente a quei tempi in Italia. Pino comincio
la scuola di perfezionamento, sotto la guida dello stesso maestro che
lo aveva condotto alla laurea, ma non la finì. Nel frattempo
aveva incontrato un'altra persona che ebbe una importanza fondamentale
nella sua vita: il Prof. Pietro Bucci. Pino se lo vide davanti un giorno,
all'università di Pisa: era venuto per rivolgergli un invito.
Bucci che era stato anche lui allievo della scuola Normale e successivamente
libero docente a Pisa, e che era ora ordinario di Chimica Fisica presso
l'Università di Napoli, e membro del Comitato Ordinatore incaricato
di realizzare l'Università della Calabria, venne a cercarlo per
proporgli di tornare in Calabria a costruire il nascente Ateneo calabrese.
Seppe poi che il suo nome gli era stato fatto da un comune maestro Pisano:
il Prof. Oriano Solvetti. Bucci gli infiammò il cuore di una
speranza nuova. Gli disse con semplicità e schiettezza che era
compito dei giovani studiosi calabresi lavorare nella loro terra per
riscattarla dall'atavico sottosviluppo per farla fiorire a destini migliori:
occorreva che essi venissero a dare il meglio di se stessi nella realizzazione
di un'opera ricca di grandi prospettive e significati sociali. Era un
invito che Pino non poté rifiutare.
Le condizioni di lavoro iniziali in Calabria furono molto dure e difficili:
non esistevano laboratori. Il Dipartimento di Chimica era solo un appartamento
di qualche stanza. Qualche volta Pino divenuto Assistente universitario
di ruolo, si lasciava cogliere da momenti, seppur brevi, di scoramento
e si vedeva condannato ad una vita scientifica povera e senza gli stimoli
di una ricerca moderna e competitiva. Bucci, direttore del Dipartimento,
lo incoraggiava a perseverare e si dava da fare con inesauribile energia
per recuperare le risorse finanziarie per l'acquisizione di attrezzature
moderne da istallare nei primi laboratori che intanto venivano pian
piano costruiti in quell'embrione dell'Università della Calabria
ancora denominato edificio polifunzionale.
Dopo aver messo in funzione il più moderno spettrometro di risonanze
magnetiche, allora esistente, ma quella macchina formidabile non sembrava
suscitare che un certo interesse solo nell'ambito strettamente universitario
dei chimici ai quali serviva per la identificazione dei prodotto di
sintesi.
Nel 1979 decise che doveva innestare stimoli nuovi nella sua vita di
ricercatore e si congedò temporaneamente dall'Università
della Calabria, per passare un periodo di quasi due anni presso la Kent
State University (Ohio - USA) Questo periodo trascorso presso il Liquid
Crystal Institute in America, fu incredibilmente stimolante e proficuò
per tutta la sua futura vita scientifica. Incontrò dei grandi
maestri in un campo di ricerca che riguardava uno dei materiali più
interessanti per le tecnologie avanzate nel campo dei display: i cristalli
liquidi: Basta menzionare fra tutti i Prof. Alfred Saupe e Bill Doane
Negli anni trascorsi a Kent riuscì a risolvere diversi problemi
scientifici molto interessanti e decisamente complessi, imponendosi
all'attenzione dei più importanti studiosi esistenti a quei tempi
nel campo dei cristalli liquidi. La stima che nericevette fu tale per
cui gli fu proposto di rimanere permanentemente presso la liquid Crystal
Istitute, per derigervi il laboratorio di risonanze magnetiche. Ma Pino
terminato il periodo di visting professor volle tornare in Calabria:
Pensava di dover riportare presso la sua università, e più
in generale in Italia, tutte le cose nuove che nel frattempo aveva sviluppato
e maturato.
Il suo gruppo di ricerca sviluppò nel 1984, il primo materiale
per la costruzione di finestre intelligenti in grado di essere otticamente
modulate dalla trasparenza all'opacità, per applicazione di un
semplice impulso elettrico (primi materiali PDLC) Tali materiali, che
vennero applicati in tutto il mondo, erano una combinazione di materiali
plastici e cristalli liquidi: Il suo gruppo di ricerca fu da quel momento
coinvolto in processi di sviluppo industriale di importante aziende
nazionali come la FIAT e la SNIA. Arrivano cospicui fondi, sempre usati
per lo sviluppo delle ricerche e non mai per l'accrescimento del patrimonio
personale. Nel 1985, a soli 36 anni vinceva il concorso a cattedra di
professore Ordinario di Chimica Fisica. L'anno dopo assumeva la direzione
del dipartimento di chimica dell'Università della Calabria per
mantenerla fino al 1996. negli anni che vanno dal 1985 al 1993, la reputazione
scientifica del gruppo di ricerca da lui diretto era ormai ben consolidata
in tutto il mondo scientifico internazionale e presso il suo laboratorio
si alternarono molti ricercatori stranieri con inclusione di visiting
professor Russi, Cinesi, Polacchi, Statunitensi. Nel 1993 il caro Pof.
Bucci l'inesauribile pioniere scientifico , l'appassionato maestro,
l'uomo che aveva più di tutti messo la sua intelligenza al servizio
della crescita ed affermazione dell'Università della Calabria,
venne a mancare. Pino nella tristezza di quell'addio, giurò che
lo spirito che aveva animato quel suo grande ed insostituibile maestro
doveva continuare a vivere nei suoi allievi, nelle persone che gli erano
state vicine. Prende su di sé l'onere di dirigere il TEBAID,
un consorzio delle Università calabresi, fondato da Bucci per
promuovere tecnologie biomediche innovative sul territorio .
Alla guida di questo consorzio, insediato presso il Dipartimento di
Chimica, promuove nuove ricerche per studiare gli effetti indotti sulle
cellule umane dalle microonde, radiazioni non ionizzate sempre più
utilizzate in applicazioni pratiche (forni, cellulari, comunicazioni
radar, etc.) Su questo argomento di ricerca promuove la nascita di un
nuovo gruppo di ricerca, anche collaborando con prestigiose Università
straniere, come la Università Labacevsky di Gorky (federazione
Russa) I risultati di queste ricerche rappresentano oggi delle pietr
miliari della conoscenza dei meccanismi di azione di queste radiazioni
sui sistemi biologici. In particolare sono state messe in luce gli effetti
prodotti a bassissima potenza su cellule umane sane e tumorali. Un risultato
importante di questi studi è stata la dimostrazione che le microonde
possono reprimere in modo selettivo la crescita di cellule tumorali
umane.
Il consorzio TEBAID sotto la guida di Chidichimo sviluppa un'originale
apparecchiatura biomedica, il Body Scannino che utilizza i punti dell'ago
puntura siti sui lobi auricolari per verificare lo stato di salute degli
organi interni del corpo umano.
Nel corso del decennio 1990 / 1999 Chidichimo, oltre a dirigere il Dipartimento
di Chimica presiede la sezione calabrese della Società Chimica
Italiana, e assolve l'incarico di delegato del rettore Giuseppe Frega
per il settore dell'edilizia dell'Università della Calabria che,
in quegli anni, ha una vorticosa espansione. Dà inoltre un apporto
alla didattica della chimica presso la Facoltà di farmacia dell'Università
della Calabria.
Nel
1996 lascia la direzione del Dipartimento di Chimica dell'Università
perché è chiamato a presiedere il parco Scientifico e
tecnologico della Calabria (Calpark), che versava in grave crisi gestionale
e finanziaria. Nei 4 anni che seguirono sotto la sua guida, il Parco
riassestò le sue finanze ed ottenne i finanziamenti per lo sviluppo
di un progetto che doveva servire a consolidarne il ruolo istituzionale
di trasferitore di tecnologie al territorio e di promotore dello sviluppo
industriale della Regione.
Nel 1997 impegnato a condurre un progetto di collaborazione scientifica
e didattica con l'Università di Gorky, ricevette per meriti scientifici
la laurea Honoris Causa in Fisica da quella Università: Purtroppo
non potè continuare l'opera di consolidamento del Parco Scientifico,
perché allo scadere del suo primo mandato di presidente, il Consorzio,
esposto ai venti mutevoli della politica, pur considerando la positività
del suo operato, non lo riconfermò alla presidenza del Parco.
Al progetto in corso di realizzazione del Parco Scientifico fu levato
l'apporto determinante della persona che lo aveva cordinato nella fase
di elaborazione e concordato con tutti i soci del Consorzio.
L'esperienza prematuramente conclusa, fu comunque arricchente per il
prof. Chidichimo che fece tesoro dei concetti di innovazione e tecnologica
e di trasferimento tecnologico , approfonditi durante il periodo trascorso
alla direzione del parco. Tornato con maggior lena e maggiore disponibilità
di tempo a dirigere il suo gruppo di ricerca, determinava l'avvio di
nuove ed interessanti linee di ricerca in collaborazione con aziende
regionali bisognose di innovazione scientifiche e tecnologiche. Vengono
anche ultimati in ambito TEBAID gli studi per la costruzione di un nuovo
tipo di mammografo. Che viene brevettato. I risultati di di questo nuovo
fervore scientifico sono molteplici . Il Ministero delle Attività
Produttive (MAP) negli ultimi anni ha approvato tre progetti PIA di
innovazione tecnologica promossi dal Prof Chidichimo in favore di aziende
calabresi quali la VETROMED (vibo Valenzia) e la ALFANO FILATI (Castrovillari).
Anche il Ministero per la ricerca Scientifica (MIUR) ha approvato due
interessanti progetti di ricerca tecnologica da lui presentati e cordinati:
uno riguarda nuovi processi per lo sfruttamento della ginestra (collaborazione
con il Centro Ricerche FIAT) e l'altra la costruzione di un prototipo
di fari antiabbaglianti per autovetture per mezzo delle tecnologie a
cristalli liquidi (collaborazione) con la EDP di Rende) Il progetto
concernente lo sfruttamento della ginestra, apportato all'applicazione
di nuovi brevetti per la produzione della fibra tessile e per la estrazione
delle acque aromatiche dai fiori della pianta. I risultati sono pronti
per essere trasferiti sul piano industriale. Alle ricerche sulla ginestra
hanno collaborato ben 10 gruppi universitari e circa 40 ricercatori.
La laboriosità nel settore della ricerca è rimasta sempre
saldamente legata ad una genuina passione per l'insegnamento e la didattica.
Dal 1998 al 2003nil Prof. Chidichimo è stato presidente del corso
di laurea in Chimica, assumendo questa responsabilità in un periodo
di cambiamento radicale dell'Università Italiana (istituzione
della laurea breve) Siamo ormai giunti alla contemporaneità.
Il trentennio di attività scientifica sopra delineati per grandi
linee non ha per niente esaurito l'impegno per nuove avventure scientifiche
che Chidichimo ha ereditato da quanti gli sono stati maestri. Negli
ultimi tre anni sono giunti nuovi interessanti risultati nel campo delle
ricerche sull'elettrocromismo. Il gruppo di rirca da lui diretto ha
suscitato l'attenzione di grandi imprese industriali per alcuni brevetti
riguardanti la scoperta di film plastici di cui assorbimento dell'energia
solare può essere modulato da segnali elettrici di basso voltaggio.
Questa scoperta apre la strada per la costruzione a costi bassi di finestre
intelligenti che potranno cambiare a comando il loro colore per schermare
in modo più o meno intenso la luce del sole. Sta adesso per cominciare
una nuova tappa impegnativa di ricerca per la realizzazione di nuovi
materiali fotovoltaici, per la captazione dell'energia solare, in collaborazione
con la Università di Cambridge (UK).
All'età
di 59 anni il Prof. Chidichimo, nel gettare uno sguardo retrospettivo
a tutti gli anni trascorsi con rapidità straordinaria e consumati
nella tensione di dare il meglio di se stessi per tenere fede a quel
patto concluso con il suo grande maestro Pietro Bucci, sente senza ombra
di dubbio che la sua vita ha avuto ed ha un senso speciale proprio per
averla potuto spenderla, e può ancora spenderla per quello che
rimane , in favore dei giovani di questa terra dove sente di affondare
le sue radici come in una linfa essenziale e vitale. Sente anche tantissima
gratitudine per tutti quelli che lo hanno sostenuto ed aiutato: sua
moglie, i suoi figli, la sua vecchia zia Lucia, sua madre, suo padre,
i suoi fratelli, sua sorella e i suoi allievi, il suo maestro Pietro
Bucci, e tanti amici che ha incontrato in questa avventura straordinaria
che ritiene essere stata la sua vita.
- Ha
pubblicato più di 150 lavori su riviste scientifiche internazionali;
- Ha
messo a punto più di 20 brevetti internazionali;
- Ha
seguito più di 50 tesi di laurea:
- Ha
guidato nella carriera universitaria ben 7 allievi diventati a loro
volta professori ricercatori all'università della Calabria:
- Dirige
al momento tre diversi gruppi di ricerca che comprendono più
di 20 collaboratori (ricercatori, professori, assegnasti di ricerca,
dottorandi, contrattisti , tecnici)
- Ha
collaborato con almeno 30 scienziati di Università Italiane,
Americane, Russe, Polacche;
- Ha
coordinato una decina di progetti di trasferimento tenologico sia
in ambito nazionale che internazionale.
EDUCAZIONE
· 1972 Laurea in Chimica- Università di Pisa.
· 1972 Diploma in Chimica-Scuola Normale Superiore-Pisa
· 1972-73 Borsista alla Scuola Normale Superiore (Pisa).
· 1973-79 Assistente di Chimica-fisica all'Univ. della Calabria.
· 1980-81 Ricercatore presso il Liquid Crystal Institute-Kent
State University- Kent- (OHIO) USA.
· 1981-85 Professore Associato di Chimica-Fisica presso il Dip.
di Chimica- Univ. della Calabria.
· Dal 1985 Professore Ordinario di Chimica-Fisica presso il Dip.
di Chimica-Univ. della Calabria.
INTERESSI DI RICERCA SCIENTIFICA
I
principali campi di ricerca verso cui si è indirizzata l'attività
di ricerca del prof. Chidichimo riguardano:
1) lo studio dei cristalli liquidi e delle loro dispersioni in film
polimerici, nonché le applicazioni tecnologiche di tali materiali.
2) lo studio del metabolismo cellulare mediante NMR.
3) lo studio delle interazioni tra sistemi biologici e le radiazioni
elettromagnetiche
E' autore di più di cento pubblicazioni su riviste scientifiche
internazionali. Ha contribuito a vari libri sulle applicazioni e le
proprietà dei Cristalli Liquidi. E' autore di dieci brevetti
Internazionali sulle applicazioni tecnologiche dei Cristalli Liquidi
dispersi in matrici polimeriche, e su applicazioni di tecnologie innovative
in campo biomedico.
PUBBLICAZIONI RECENTI
1. F. P. Nicoletta, G. De Filpo, F. Iemma and G. Chidichimo,
"Off state alignment in PDLCs by polymerization of monomer additives",
Mol. Cryst. Liq. Cryst. 339, 159-166 (2000).
2.
Jessica Lanzo, Fiore P. Nicoletta, Giovanni De Filpo and Giuseppe Chidichimo,
"Thermal behaviour of switchable nematic emulsions",
Liquid Crystals, 27, 1029-1033 (2000).
3.
D. Cupelli, M. Macchione, F.P. Nicoletta, G. De Filpo, and G. Chidichimo,
"Electrically induced changes in polymer dispersed liquid crystals",
Appl. Phys. Lett. 76, 2856-2858 (2000).
4.
Marialuigia Macchione, Daniela Cupelli, Giovanni De Filpo, Fiore P.
Nicoletta, and Giuseppe Chidichimo,
"Rough surfaces for orientation control in reverse mode polymer
dispersed liquid crystal films", Liquid Crystals, 27, 917-920 (2000).
5. Daniela Cupelli, Marialuigia Macchione, Fiore P. Nicoletta, Giovanni
De Filpo, and Giuseppe Chidichimo, "Surface anchoring, polarization
fields, and memory states in polymer dispersed liquid crystals",
Liquid Crystals, 28, 287-290 (2001
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